È arrivato a Belluno il Tavolo dell'Architettura progettato da Renzo Piano in occasione della Biennale Internazionale di Architettura "Barbara Cappochin", inaugurata a Padova lo scorso autunno.
L'opera, realizzata dal Laboratorio Morseletto di Vicenza, è stata posizionata mercoledì 6 agosto in piazza del Duomo, dove sarà ospitata per tutta l'estate.
Il Tavolo, simbolo della Biennale, è nato con l'intento di illustrare le 58 migliori opere selezionate dalla giuria internazionale del Premio Cappochin tra le oltre 300 presentate e provenienti da oltre 30 Paesi di tutti i continenti. Si articola in sette blocchi di pietra gialla di Vicenza, copre una lunghezza complessiva di 20 metri ed è appoggiato al terreno attraverso dei supporti regolabili di acciaio studiati per fare in modo che siano quasi invisibili, lasciando la scena alla sola pietra.
"Quando mi è stato chiesto di disegnare un tavolo itinerante per esporre i progetti del Premio Barbara Cappochin la prima cosa che ho pensato è stata di usare la Pietra di Vicenza e di mettere in risalto la naturale bellezza di questo materiale. Quella vibrante trama che porta visibili i segni delle sue origini da un'antica barriera corallina, mi ha spinto a intervenire il meno possibile con il mio disegno – spiega l'architetto Renzo Piano – Ho preferito scegliere dei blocchi dalla cava assecondando le forme e dimensioni tipiche di quelle tecniche di estrazione. Ciascun blocco è stato poi diviso longitudinalmente a metà. Si sono ottenuti così, per ogni elemento estratto, i piani per due tavoli, che mantenevano sui fronti laterali e sul piano inferiore, i segni disomogenei dell'estrazione.
L'opera, dopo essere stata esposta a Padova nella centralissima piazza Cavour, resterà quindi in mostra nel cuore del nostro centro storico cittadino fino all'autunno: un modo per far entrare l'architettura in contatto diretto con la cittadinanza, proponendo uno spunto di riflessione e confronto. L'insolito allestimento espositivo, dal forte impatto visivo, risponde all'intento di costruire un luogo simbolico e immediato di dialogo. L'idea è quella di far uscire i progetti dagli studi di architettura e aprirli a tutti, calandosi direttamente negli spazi urbani.
L'iniziativa vede come co-organizzatori il Comune di Belluno, l'Ordine degli Architetti PPC di Belluno e la Fondazione Architettura Belluno Dolomiti.
Informazioni tecniche sul Tavolo dell'Architettura
Il materiale scelto è Pietra Gialla, una delle tre tonalità esistenti della pietra di Vicenza; le altre sono bianca e grigia. La cava di provenienza si trova a Grancona (Vi) sui colli Berici e in essa vengono coltivate la pietra Gialla e la pietra Grigia. Il passaggio cromatico, dovuto ad un processo chimico, è netto come si può notare anche in uno dei blocchi utilizzati che presenta appunto un angolo grigio nella massa gialla. La peculiarità di tali cave è di essere in galleria, non a cielo aperto, con un sistema di coltivazione cosiddetta "per vuoti" ossia scavando gallerie di circa ml 8x8 lasciando pieni di pari dimensione a sostenere i carichi dei terreni soprastanti. Dall'epoca romana sino agli anni '50 lo scavo era manuale, oggi avviene mediante appositi macchinari a motore elettrico muniti di braccio a catena dentata che permette di estrarre anche dimensioni eccezionali.
La pietra di Vicenza proviene da rocce calcaree la cui formazione è dovuta al collasso di una barriera corallina presente all'incirca 30 milioni di anni fa in luogo degli attuali colli Berici, a Sud della città. La morbida coloritura (nelle tre sfumature: bianca, gialla e grigia), l'aspetto caldo e la sembianza naturale, insieme con l'ottima lavorabilità, ne hanno determinato l'ampia diffusione fin dall'epoca romana.
La Fondazione Barbara Cappochin ha il fine di mantenere vivo il ricordo di Barbara, giovane studentessa della facoltà di Architettura IUAV di Venezia, anche attraverso la promozione della qualità dell'architettura. Info: www.bcbiennial.info